Quando piove, non chiudono occhio, gli abitanti di Bududa, nell’Uganda orientale. Ciononostante, la regione, ripetutamente scossa da disastri naturali, rimane la patria di molte persone.
La regione di Bududa, nell’Uganda orientale, è ripetutamente colpita da frane, smottamenti e inondazioni improvvise. La ragione non è solo il paesaggio montuoso attraversato da innumerevoli fiumi, ma sempre più anche la crescita della popolazione. Più di 300.000 persone vivono su circa 274 km2 , le loro case e la coltivazione di grandi aree di terra aggiungono alla pressione sul sottosuolo. La pioggia pesante diventa un pericolo di vita per queste persone. Quasi ogni due anni, case, bestiame e persone sono sepolti sotto masse di terra, i servizi di base sono interrotti ed epidemie come il colera si diffondono tra i bisognosi.
Masse di fango distruttive
Nel novembre 2019, la regione di Bududa è di nuovo colpita da forti piogge. Con gravi conseguenze: Nel pomeriggio del 3 dicembre 2019, tre smottamenti si sono abbattuti sui villaggi ai piedi del monte Elgon. Tre comunità di villaggio hanno subito danni massicci, 137 famiglie hanno perso i loro averi e sono rimaste senza casa in pochi minuti, 37 persone sono cadute vittime del fango e la fornitura di acqua a Naposhi, Namasa e Shikhurururwe è stata completamente distrutta.
Aiutare le persone ad aiutarsi da sole
Humanity First Uganda è stata incaricata dalla Croce Rossa di distribuire i Water Survival Box e ha identificato le famiglie più bisognose nelle regioni colpite. Le piogge continue e il deterioramento delle condizioni delle strade hanno reso il lavoro di soccorso più difficile; non tutte le abitazioni erano accessibili. Tuttavia, gli operatori umanitari sono riusciti a riunire i beneficiari in un posto e a spiegare loro come usare il filtro per l’acqua e gli altri strumenti.
“Stavo andando a trovare mio padre quando un rombo sordo scosse la regione. Ho visto lo smottamento e sono corso disperatamente a casa mia. Sono riuscito a portare in salvo quattro dei miei figli ai piedi del villaggio con mia moglie. In meno di un minuto, ho perso la mia casa, mia sorella e tre dei miei figli nelle masse di terra. Quando piove, non chiudiamo occhio! Ma questo posto è ancora la nostra casa.” JULIUS SHINYALE, PADRE DI FAMIGLIA
